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primo appello CeriscioliGentile Presidente Ceriscioli
e p.c.
gentili Assessori
gentili Consiglieri

La presente per scriverLe poche righe.
Anzitutto Lei ha fatto proprio il desiderio di ripristinare il fondo per le Politiche Sociali, decurtato di circa 35 milioni.
Anche nei primi incontri Lei ha ribadito questo fermo proposito. La ringraziamo.
Tuttavia ancora non abbiamo notizie di questo ripristino che sta causando a cascata problemi a non finire nei Comuni, nelle Scuole, nei Centri diurni, nella Famiglie e soprattutto in chi ne necessita direttamente.
I portatori di disabilità, fisica e mentale, gli anziani, i giovani necessitanti di attenzioni speciali, i bambini.

Anche ai papà può succedere di volere le cose più belle per i propri figli e non poterle mantenere. Ma quello che aiuta veramente i figli è la chiarezza e la comprensione che ci sono dei valori che giudicano, cioè aiutano a discernere, che sono sopra tutti. Anche sopra i papà. Quando i papà chiedono scusa non si dimostrano deboli. Anzi i figli così imparano a comprendere che la parola detta e data ha un valore e che nel contempo siamo fallibili e che dobbiamo fare i conti con questa fallibilità serenamente.
Allo stesso tempo i figli imparano che dobbiamo collaborare con la tensione sana e costante ai valori che fondano il “bene comune”.
Quindi, gentile Presidente, nel contempo Le chiediamo di fare di tutto perché questa sua promessa prenda corpo.
Gli ultimi della nostra terra, gli anziani, i disabili, i bambini non sono soltanto una risorsa.
Non sono solo il motore dell’economia della nostra terra, attorno a cui si spendono tanti operatori. No, molto di più.
Questo “nostro tesoro” sono i nostri “docenti di Educazione Civica”; perché ci obbligano, quotidianamente, a tirare fuori il meglio di noi, a crescere verso il “bene comune”.
Ci stimolano costantemente, oltre noi stessi, ad uscire dal nostro individualismo. 
Per chi ha il dono della Fede sono una vera e propria provvidenza in cui Dio si nasconde per svelarsi pienamente.
Per chi non ha questo dono sono l’appello a quanto c’è di più bello e di nobile nel nostro cuore. Nelle nostre fondamenta.
Pertanto il riuscire a mantenere questa promessa, questo ripristino non sarebbe solo una vittoria della sua amministrazione ma anzitutto il luogo perché non si perpetui una ingiustizia. 
Senza populismi, ma facendo minuziosa ricerca di investire risorse sui nostri “docenti”, facciamo in modo che essi, assieme alle loro famiglie,
ritornino veramente il centro e il motore delle scelte delle nostre politiche.
Attendiamo una Sua risposta.

Grazie della cortese attenzione
e auguri calorosi di buon servizio.  A lei ed ai suoi collaboratori.

Paolo Cilia, papà di due figli (docenti) disabili


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