Intervista di www.progettoautismo.it alla Dr. ssa Sara Bassani. Come spesso avviene in ogni serio percorso scientifico il carattere di crescita e di verificabilità avviene attraverso strutture ed enti che possano verificare il lavoro, le ricerche, i passi avanti e la fruizione delle scoperte. Così nel mondo della Scienza comportamentale si è sentita l’esigenza di maturare una certificazione che qualifica gli step di competenza e di serietà deontologica del supervisor a garanzia del bene dei bambini autistici e delle loro famiglie. Per approfondire brevemente la questione nel mondo delle certificazioni intervistiamo la Dr. ssa Sara Bassani (*), che opera in seno all’Associazione” Pianeta Autismo”.
Quali certificazioni internazionali esistono e da chi sono rilasciate?
Le certificazioni A.B.A. sono varie: la sottoscritta è certificata come BCBA (Board Certified Behavior Analyst) e come Supervisor di II livello in EIP (Early Intervention Program), rilasciata dal dott. Svein Eikeseth, Ph.D dell' NFBU (Norwegian Research Institute for Children with Developmental Disabilities), metodo sviluppato dal dott. Ivaar Lovaas e applicato con bambini che rientrino nello spettro autistico e che abbiano età compresa tra i 2 e i 7 anni. Il percorso richiede: 2000 ore di pratica, formazione di 2 anni con consulenti del gruppo di lavoro norvegese ed esame finale (teorico e pratico).
La prima certificazione da me citata è quella rilasciata dal BCAB® (Behavior Analysis Certification Board®) che certifica Analisti Comportamentali di 2 livelli: BCBA (Board Certified Behavior Analyst®) e BCaBA® (Board Certified Assistant®). Le differenze nei 2 percorsi sono le seguenti:
BCBA®: laurea e master post-lauream, 225 ore di corso nell'area specifica dell'A.B.A., supervisione da parte di un analista comportamentale certificato dal BCAB®, 1500 ore di pratica ed esame finale del BCAB® per “Behavior Analysts” (Behavior Analyst Certification Examination).
BCaBA®: laurea, 135 ore di corso nell'area specifica dell'A.B.A, supervisione da parte di un analista comportamentale certificato dal BCAB®, 1000 ore di pratica ed esame finale del BCAB® per “Assistants” (Assistant Behavior Analyst Certification Examination)
Come deve regolarsi, secondo Lei, il genitore davanti a proposte ABA da "supervisor" privati o Centri ospedalieri o iniziative Universitarie che non hanno certificazione ABA?
Attualmente, poiché a livello italiano non esiste ancora una regolamentazione chiara, l'unica certezza che un genitore può avere è quella di un supervisore che abbia conseguito una delle certificazioni sopra descritte e che abbia ottenuto anche le dovute “ri-certificazioni”; poiché infatti l'A.B.A. è un metodo in continuo sviluppo è fondamentale che noi supervisori sosteniamo degli esami regolari che ci “obblighino” ai necessari aggiornamenti.
In effetti le recenti Linee Guida per l'Autismo non fanno accenno a certificazione, ma come in tutte le indicazioni bisogna saper leggere il non detto. Il parlare diffusamente di ABA e di ABA Lovaas nelle linee guida presuppone che chi lo applica sia garantito da un ente. Ma non sarebbe il caso che anche qui ci fosse una proposta pubblica oltre che privata?
Certamente. Alcuni centri si stanno già muovendo in tal senso...il problema è che troppo pochi chiedono il supporto di supervisori certificati.
Ai fini dell'efficacia ABA (le linee guida parlano di 20-40 ore settimanali) occorre avere una base economica importante, che la stragrande maggioranza delle famiglie non ha. Tra Supervisioni e tutor educatori il costo è ancora elevatissimo. Facilmente si sforano i 1200 euro mensili per la sola terapia comportamentale. Cosa si potrebbe fare secondo Lei per supportare le famiglie?
Quello che ho imparato in vari anni di esperienza è il “potere” dei genitori; so che in varie regioni italiane i genitori che si sono mossi hanno ottenuto dei rimborsi (seppur parziali) delle gravose spese che mensilmente le famiglie devono sostenere.
In ultimo, come mai il mondo dell' ABA è così frammentato, per non dire diviso? Questa situazione non amplifica il disagio di una risposta adeguata alle famiglie sia da un punto di vista dell'efficacia sia dal punto di vista dei costi? Non preclude una serena fruizione e crescita scientifica sulle terapie comportamentali?
Certamente ogni frammentarietà sul mondo della Scienza Comportamentale può portare a visioni economiche non eque e fuori controllo e nel contempo un certo smarrimento nelle famiglie. Tuttavia non è il mondo dell'A.B.A. ma i professionisti che sono divisi. Per quanto mi riguarda il confronto con i miei colleghi è sempre fonte di arricchimento e quindi mantengo contatti anche con alcuni professionisti che negli anni si sono allontanati dall'Associazione “Pianeta autismo” per la quale lavoro da molto tempo e che tuttora mi sta supportando nel mio percorso di formazione per la certificazione come BCBA®.
Le famiglie sono piuttosto confuse dalla frammentarietà delle proposte ma non sono i costi che fanno la differenza quanto, come accennavo prima, le certificazioni, le quali aumentano la probabilità dell'efficacia dell'intervento.
Qui, a mio parere, si deve svolgere il discernimento della famiglia. Chi è certificato e nel contempo chi certifica chi.
La crescita scientifica è a livello internazionale e ciò permette all'A.B.A. di evolvere comunque, gli specialisti continuano a studiare e a fare pratica supervisionati a loro volta, non mi stancherò mai di ripetere che la certificazione con i suoi rigidi criteri è l'unica garanzia alla quale attualmente le famiglie possono fare riferimento.
(*) Curriculum Vitæ di Sara Bassani